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mondo cambi in meglio

E’ un’utopia pensare che il mondo cambi in meglio? No. Forse non lo è. Come tutti voi sono qui in casa aspettando che questa ondata virale finisca. Mi sento impotente e in balia degli eventi che sono più grandi di me. Sento che quello che davo per scontato: la mia libertà, il mio lavoro, i miei affetti, sono stati tutti alterati e modificati profondamente.

Sento sempre di più una ondata di rabbia, impotenza di intolleranza che sale in ognuno di noi.

Solo in pochi rimangono centrati. Solo in pochi la prendono con filosofia e con un pizzico di umorismo.

Quei pochi sono presi di mira da chi è invece assalito da una pur condivisibile ansia e angoscia.

Quello che mi preoccupa onestamente non è il virus. Se guardiamo al passato ogni periodo storico ha avuto guerre, carestie, epidemie ben più gravi di questa. Senza andare troppo lontani basta vedere cosa succede in Siria ogni giorno.

Quello che non mi rende sereno e ciò che succederà dopo tutta questa faccenda. Le decisioni che prenderanno i governi e l’economia a valle di questo accadimento epocale accaduto nel mondo della globalizzazione e del “diverso è brutto” mentre “omologato è bello”.

Ora più che mai sta a noi.

Le persone che ci governano hanno mostrato tutta la loro connivenza al sistema e la loro stupidità strumentale. E’ ormai sotto gli occhi di tutti. Certo ci sono persone che sono più colpevoli di altre. Ma alla fine i responsabili maggiori siamo noi stessi. Sottoscritto incluso.

Abbiamo continuato a vivere le nostre vite come fosse un diritto acquisito.
Abbiamo smesso di porci domande scomode per la paura del giudizio del nostro “vicino di social” o per paura che questo ci penalizzasse sul lavoro.
Abbiamo iniziato a camminare sulla via dell’omologazione, frivolezza e del torpore mentale perché abbiamo pensato che fosse sicura, rassicurante. Se la penso come gli altri e mi muovo all’unisono del coro allora non avrò problemi. Ecco cosa abbiamo pensato… Vero? L’abbiamo pensato tutti, anche io non ne sono immune.
Ci hanno portato a credere che fosse meglio così.

Ma non abbiamo capito che il vero problema di tutto questo è la dualità, Satàn, il diavolo colui che divide.
Non è un personaggio mitologico del male ma una “rappresentazione allegorica” della politica sociale che il sistema adotta da millenni. E’ solo una similitudine (per chi sa), che rappresenta l’imposizione di un gruppo di interesse dapprima religioso poi politico come modello per “governare e gestire” il gregge delle pecorelle smarrite.
E’ il mondo duale che il sistema ci vende e svende ogni giorno e nel quale siamo intrappolati senza possibilità di capire che non esistono più le opinioni, le fazioni, gli ideali, ma solo un’unica e certa verità:
Divide et impera e il mito della caverna di Platone… Sono passati oltre 2000 anni e non li abbiamo capiti. Perché nessuno a scuola o a casa ce li ha mai spiegati a dovere. Aprite i libri, consultate internet e spiegateli ai vostri figli.

Il sistema possiede da sempre un solo modo per funzionare ed è questo:
crea una fazione e la fazione opposta.

La destra e la sinistra, i bianchi e i neri, i bravi e i cattivi, gli stupidi e gli intelligenti, i fasciti e i comunisti, i musulmani e i cristiani… poi li mette gli uni contro gli altri per distrarli dalla verità.

Quando litigavo con mia sorella, mia madre ci soleva dire: “non importa chi ha ragione o torto, vi picchio entrambi”.

E così fa il sistema. Ci divide e ci bastona entrambi, lucrando sopra e facendo passare il tutto come strumento terapeutico per la crescita personale e sociale.

Impegnàti a lottare contro il nostro vicino, con la nostra famiglia, con i figli, col lavoro non abbiamo altro tempo da dedicare alla comprensione della verità. Perché in fondo in fondo non ce ne frega niente. “Tanto non sapremo mai la verità”, ci diciamo, “tanto qualsiasi cosa possa io fare non sarei in gradi di conoscere la verità”, ci ripetiamo. Siamo ormai assuefatti e neanche pensiamo che il mondo cambi per il meglio e che che sia possibile.

Ma la verità non bisogna conoscerla perché non è lo scopo. Lo scopo è conoscere come funziona il sistema duale nel quale viviamo tutti e far si che non venga messo in pratica. La verità uscirebbe in automatico da sola.

Il carburante che alimenta il mondo duale nel quale viviamo da millenni è il Dio Denaro. Ce lo ripetiamo sempre. Forse l’unico vero Dio che abbia mai popolato questo pianeta e che sia stato in grado di compiere tutti i miracoli e le nefandezze possibili. Dualità anche in questo.
Basterebbe inserire la parola “denaro” in alcuni dei cosiddetti testi sacri dopo la parola “Dio” per renderci conto che, forse chi li ha messi in pratica, magari, intendesse proprio quello. Se veneri il Dio denaro e alimenti questo sistema duale lui sarà buono e generoso con te. Altrimenti sciagure e disgrazie si abbatteranno su di te e l’ira di Dio ti accompagnerà. Magari è questo che l’oligarchia ha compreso?
Chi può dirlo?

Quello che però è certo è che una falsa promessa ha inquinato i nostri cuori, avvelenato le nostre anime e addormentato la nostra coscienza.

Bene vi chiederete quale è allora la soluzione a tutto questo? Come possiamo da casa pensare che il mondo cambi in meglio noi leoni da tastiera, gregge di pecore con il mouse in mano?

Pensiamo subito, e sbagliando, che la soluzione non ci piacerà. Che dobbiamo fare una rivoluzione. Le rivoluzioni non sono mai piaciute a nessuno. La violenza serve solo a generare altra violenza.

Per questo chi sà non dice e chi non sà dice. Per questo chi conosce il funzionamento del sistema o diventa suo servitore o sparisce dallo sguardo dei suoi radar lontano dalla folla che urla e si dimena in maniera scomposta.

Solo pochi eroi osano sfidare il sistema. La storia ci insegna che vengono messi sulla croce affinché siano di esempio a chi osa mettersi contro il funzionamento del sistema che è collaudato da millenni quando questi eroi rappresentano una minaccia per lo status quo.
Una società che ha bisogno di eroi è una società marcia dall’interno che anela la venuta di un “salvatore” che spesso si trasforma per quello che la storia ci ha sempre dimostrato: il carnefice. Colui che attrae e convoglia l’ira e la rabbia di ignari sprovveduti per ritorcegliela contro a loro insaputa. Apriamo i libri di storia e scopriremo che è sempre andata così.
Sempre, nessuna eccezione. Armiamoci e partite!
E’ il motto di tutti i falsi eroi che la storia ha sfornato come lucciole in una notte buia.

Possiamo però difenderci, questo ci è permesso.

Potremmo fare tanto se fossimo tutti coesi perché non sarebbe solo uno a prendersi la responsabilità del cambiamento ma tutti noi.

Iniziamo a pretende dai politici un mandato con RAPPRESENTANZA,  iniziamo a pretendere di modificare le regole del SIGNORAGGIO imponendo un limite massimo all’accaparramento. Ho detto un limite, non di abolirlo. Non è un concetto comunista? Chiaro? L’equità non ha colore politico o sociale!

Basterebbero già questi due punti per far cambiare le regole del gioco.

Cosa è il signoraggio? Molti lo associano a quello solo bancario ma è molto di più e ci circonda. E’ la benzina che alimenta il mondo duale. È quando un soggetto organizza il lavoro fisico di altri e ne trae un beneficio che non ha limiti e che può crescere esponenzialmente senza che la ricchezza generata non sia equi-ripartita tra i componenti che l’hanno generata.

Ad esempio Air B&B. E’ divenuta ricchissima semplicemente organizzando il lavoro fisico e faticoso di chi gestisce delle case vacanze. I proprietari corrono rischi patrimoniali ed economici, si occupano del check-in e check-out, delle pulizie, del rischio di affitto. Air B&B non corre nessun rischio e guadagna esponenzialmente dalle commissioni generate senza alcun limite.

Non ridistribuisce il reddito generato dal sistema ma lo attrae verso di se.

E’ lo stesso sistema del banco da gioco della roulette. Il banco vince sempre. Anche se qualche giocatore esce con un buon gruzzolo (che è l’eccezione che serve per dare l’illusione agli altri che si può vincere), il banco vince sempre perché risucchia i soldi di tutti i giocatori.

Amazon è un altro esempio di signoraggio, Apple store e Android con Play store, la grande distribuzione con i supermercati, le banche centrali, le multinazionali, etc.

– video sul concetto di signoraggio e dell’effetto negativo sull’economia reale –

Fin quando non stabiliremo un tetto massimo per il signoraggio, che sia anche alto, non importa, ma un tetto massimo; non saremo liberi, non vivremo sereni, saremo sempre dei precari in cerca di elemosina e ci faremo la guerra l’un l’altro per un pezzo di pane.

Se vogliamo cambiare le cose e che il mondo cambi in meglio, dobbiamo pretendere un referendum che includa questi due punti. In secoda battuta che essi vengano integrati tramite il corretto l’iter costituzionale all’interno della nostra Costituzione:

1: Pretendere il mandato dei politici con rappresentanza del loro programma: se non attui il programma che hai sbandierato in campagna elettorale per accaparrarti voti quando vai al governo, esci di scena e non partecipi più alla politica e in nessuna carica istituzionale o governativa. Potrai solo lavorare nel privato. Così si capisce subito da chi ricevono la “paghetta”.

2: Stabilire un tetto massimo del signoraggio in ogni sua forma, aspetto sociale ed economico, ridistribuendo la ricchezza nell’economia reale con prove certe e documentabili.

Mi auguro che facciate girare questo messaggio, mi auguro che approfondirete ciò che ho detto. Mi auguro che il mondo cambi in meglio.

Mi auguro che possiamo finalmente essere uniti per una lotta pacifica che oggi più che mai dobbiamo vincere tutti insieme.

Molti si chiedono chi sia il migliore psicologo o il migliore psicoterapeuta. La risposta è: il migliore psicologo o il migliore psicoterapeuta di se stessi è proprio lì davanti allo specchio.
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Vuoi che il mondo cambi in meglio? Si! è possibile!