Vai al contenuto

Votare SI o No? Distorsioni cognitive della DEMOCRAZIA

votare

Votare si o no? E’ utile e ha ancora senso farlo? In questo articolo parliamo delle distorsioni cognitive legate al concetto di democrazia rappresentativa e del diritto di voto.

Da quando siamo nati siamo stati portati a pensare che la democrazia è la forma di governo migliore dove è possibile fare ciò che si vuole e dire ciò che si pensa in modo libero.

La democrazia è stata da sempre considerata come un premio e una conquista sociale. Infatti nella Costituzione c’è scritto “diritto di voto” e non “dovere di voto”. Si specifica infatti che il suo esercizio è dovere civico. La distorsione cognitiva parte da li. In sintesi e semplificando vuol dire: il diritto di voto è tuo ed è acquisito. Qualcuno prima di te si è battuto per ottenerlo e quindi è un tuo dovere esercitarlo!

Dove è il problema? Il problema è che l’essere umano tende a dare per scontato tutto ciò di cui dispone facilmente e che ha ottenuto senza sforzo. Tutto ciò che si dà per scontato perde immediatamente potere e valore perché la gente tende a dare valore solo a ciò che è poco disponibile, che è scarso in natura oppure ai capricci dei nuovi desideri.

Insomma il cervello ha questo curioso BUG: dare per acquisita e scontata una situazione di fatto, PRETENDENDO che rimanga così e che non debba e possa cambiare solo perché NOI VOGLIAMO CHE SIA COSÌ.

Infatti più che “dovere civico di esercitarlo” bisognerebbe “esercitare il dovere civico di tutelarlo”. È questo il passaggio chiave che manca nell’ art.48 della Costituzione e che crea una distorsione cognitiva non di poco conto.

Il suo esercizio è un dovere civico” in buona sostanza vuol dire: è un tuo dovere andare a mettere la spunta sulla scheda elettorale e scegliere uno dei canditati. Se lo fai sei un bravo cittadino.

Invece “esercitare il dovere civico di tutelarlo” vuol dire: sei sicuro che i tizi che stanno sulla scheda elettorale diano valore al tuo diritto di voto invece che approfittarsi del dovere basato sul senso di colpa civico se non vai a votare?

Ed ecco quindi che parte l’ipnosi collettiva del diritto di voto come scontato e acquisito e non del dovere costante di tutelarlo da interessi privatistici.

Ecco, quando diamo per scontato qualcosa, qualcuno, la libertà, la costituzione, la democrazia, pensando che tutte queste situazioni ci siano in qualche modo dovute per diritto di nascita e non come un dovere personale da proteggere giornalmente come si farebbe con una pianta, allora stiamo creando i presupposti di qualcosa che non solo non si salverà ma degenererà oscillando nella posizione della polarità opposta. Quindi più marcisce la situazione peggio sarà l’effetto opposto di cambio di polarità capace di riportare il tutto in una situazione di nuovo equilibrio… e già qui chi ha orecchie per intendere, intenda.

Trascurando la situazione e dandola per scontata per noia, incapacità cognitiva, menefreghismo, superficialità o semplicemente per ignoranza, ci stiamo ponendo nelle condizioni di evocare delle energie mentali e psichiche negative che alimenteranno la polarità opposta. Stiamo nutrendo il sottosopra psichico e i suoi fedeli scudieri: i maestri neri!

Se ci riferiamo alla democrazia, vuol dire alimentare la degenerazione in quella che io chiamo l’ “Ottusocrazia” o come la definisce lo storico greco Polibio in maniera più dotta la oclocrazia e cioè il governo dei demagoghi e dei populismi.

Per usare un termine più semplice il governo dei qualunquisti e venditori di pentole di finti idealismi.

La ottusocrazia è composta da generazioni di gente che si è viziata all’idea di democrazia come diritto di nascita scontato, certo e inalienabile e non come un dovere sacro da tutelare e custodire come Zaratustra faceva col fuoco sacro della conoscenza che andava sempre alimentato. Persone che non hanno fatto nulla per difenderla ma, anzi dentro quelle maglie larghe, hanno proprio sguazzato e cercato di sfruttare le zone di grigio a proprio vantaggio in modo egoistico ed egoico. Purtroppo ci stiamo tutti dentro. Nessuno escluso. Ma io, voi, e tutti noi insieme abbiamo contribuito, chi più chi meno, a far sì che si creasse questa situazione ristagnante.

Come si può vedere già nel breve inciso di Polibio, l’ottusocrazia è considerata come uno stadio di degenerazione della democrazia in preda agli intenti dominanti di demagoghi che ne orientano, a scopi privatistici delle lobby che li appoggiano, l’opinione pubblica dei cittadini ormai incapaci di usare logica e ragionamento ma solo la pancia.

E’ un popolo ormai capace solo di ragionare a due dimensioni, in modo binario, per simpatie e antipatie, per mi piace e non mi piace.

Opzione tanto cara ai social network capaci di aggregare odio e risentimento ben canalizzati alla messa in opera di un progetto ben definito dai burattinai dal naso adunco che ne tirano le fila.

La massa, pertanto, si illude di esercitare liberamente la propria funzione, quando invece è diventata “strumento animato e telecomandato” di uno o più leader politici selezionati ad hoc. Essi ottengono il compiacimento della massa, anche distribuendo premi sottoforma di denaro tramite riconoscimenti o stipendi oppure vari permessi e lasciapassare ottenuti grazie alla cieca obbedienza. Il “popolo” ormai disintegrato e in competizione gli uni contro gli altri, diventa corrotto cessando così di essere un popolo libero.

Questo appena espresso, è in sintesi il pensiero di Polibio e di Jean-Jacques Rousseau nel suo testo “il contratto sociale”.

Bene ora torniamo a noi. Quando stiamo in un contesto di Ottusocrazia votare è uno strumento utile oppure no?

Il fatto è che la responsabilità non è tanto dei politici che raccontano balle ma degli elettori che, essendo viziati, sono predisposti e volenterosi a bersi  sempre più confortanti bugie piuttosto che riflettere su scomode verità. In pratica la maledizione di Cassandra che quando diceva la verità si grattavano tutti facendo gli scongiuri perché la verità è dura da digerire e ci mostra lo stato di ignavia psicologica nel quale siamo scivolati lentamente. I politicanti semplicemente si adeguano diventando dei venditori di confortanti bugie e rassicuranti finti idealismi. In sede di campagna elettorale promettono il servizio di pentole, la trapunta in lana merinos e la bicicletta col cambio Shimano tutto in comode rate e comodamente nell’intimità della vostra casa.

Ma come funziona la distorsione cognitiva delle campagne elettorali allora?

Bisogna prima di tutto comprendere il funzionamento dello schema del giochetto elettorale.

I politici o aspiranti tali si dividono in due grandi gruppi: chi sta al governo e chi sta all’opposizione.

Chi sta al governo normalmente non attua mai i punti principali del programma, cioè i cavalli di battaglia, che aveva proposto in sede di campagna elettorale ma solo i punti secondari di scarso valore che vende come grandi conquiste e vittorie.

Le colpe che essi attribuiscono al motivo per il quale non si riesce a portare avanti i punti principali, i cosiddetti cavalli di battaglia sono principalmente due e sono sempre gli stessi:

  • Colpa di chi c’era prima. Chi c’era prima di loro ha portato la situazione ad un degrado tale che non è possibile un’inversione di tendenza nel breve.
  • Colpa degli elettori. Gli italiani non gli hanno dato la maggioranza assoluta e siccome stanno al governo in coalizione con altri partiti, che hanno altri programmi elettorali, non riescono a mettersi d’accordo bisticciando tra di loro.

Bene. È lecito porsi una domanda. Ma se avessero la maggioranza assoluta quale scusa addurrebbero?

E’ già accaduto in passato e in quei rari casi viene simulato uno spaccamento all’interno della stessa maggioranza che crea sempre la situazione di fatto di una perenne ingovernabilità.

In 73 anni si sono succeduti 65 governi! Vale a dire un governo ogni 14 mesi. Considerando i tempi tecnici per gli insediamenti dei nuovi governi e poi il loro scioglimento, i governi sono stati operativi per poco più di 6/8 mesi per ogni mandato.

Troppo ingenuo parlare di incompetenza. Lo schema in atto da oltre 70 anni è sempre lo stesso ed è attuato con uno scopo ben preciso. Far governare nell’ombra gruppi di potere, come in perfetto stile Platonico con il mito della caverna, simulando l’ingovernabilità e la non responsabilità a causa dei mandati frammentati e controversi.  

Ora concentriamoci su coloro che nel corso dei vari mandati occupano la posizione dell’opposizione. Essi invece mettono in atto una strategia opposta: denunciano le malefatte del governo.

Grazie alle società di ricerche di mercato dei trend di opinione e delle agenzie di monitoraggio delle discussioni sui social media acchiappano i discorsi di scontento generale più gettonati e che colpiscono la pancia, le ideologie populiste e il portafoglio delle persone.

Grazie al fatto che dichiarano come stanno realmente le cose denunciando le malefatte dei governanti attraggono prima il consenso e poi si accaparrano i voti di quegli elettori che incarnano la figura archetipica junghiana dell’amante tradito. Sono stati traditi da chi sta al governo che non ha mantenuto le promesse e allora mossi dalla rabbia e dal risentimento danno ingenuamente fiducia al nuovo che avanza. Ma in realtà è solo un gioco, una fiction, una soup opera che si ripete in modo ciclico con attori via via sempre più squallidi.

Già perché il nuovo che avanza quando andrà al governo farà quello che faceva chi stava al governo e cioè: una beata minchia! (Cit. Cetto Laqualunque)

Il popolino ci casca e siamo sempre a punto e a capo… E il ciclo di questa pantomima va avanti da quasi 80 anni. E la storia insegna che quando il motto “Co’ troppi galli a cantà non se fa mai giorno” prende vita da troppo tempo si arriva al totalitarismo invocato da tutti come il padre severo che finalmente metterà ordine tra tutti i figli stupidi e starnazzanti.

Meditate gente meditate…

E i mezzi  di informazione cosa fanno?

A capo dei mezzi di informazione mainstream ci sono manager politicizzati che stabiliscono la linea editoriale in base agli ordini di partito.

Chi non si adegua viene epurato. I professionisti dell’informazione usano la tecnica del sensazionalismo e del divide et impera concentrandosi su titoli da clickbait che dividono l’opinione pubblica facendola sempre competere e combattere tra loro per distrarla. I mass media sono quindi mezzi di distrazione di massa il cui scopo è alimentare ansia, paura del presente, panico nel futuro e rimpianto dei tempi passati. Tutto quello che serve per boicottare il risveglio della presa di coscienza.

Grazie al constante bombardamento di notizie ansiogene e destabilizzanti le gente subisce dosi massicce di impotenza appresa che porta a stati depressivi e di apatia sempre maggiori. Il premio Nobel Daniel Kahneman nel suo libro pensieri lenti e veloci definisce i mass media spacciatori di euristiche.  

Bene. In questo video abbiamo tolto il velo d’ipocrisia sulla democrazia che degenera in demagogia… la domanda che tutti ci poniamo è: riusciranno i nostri eroi a capirlo prima che sia troppo tardi? Prima che il totalitarismo tecnocratico bussi alla porta di ognuno di noi?

Ma questa è un’altra storia…

Come difendersi da questo loop ormai ben consolidato?

Innanzi tutto il primo step per poter uscire da questa situazione è la presa di coscienza generalizzata:

il 15/20% della popolazione che conosce questo giochetto NON dovrebbe parlarne a tutti in maniera appanicata o rabbiosa altrimenti otterrebbe l’effetto opposto. Ma basterebbe che questo piccolo manipolo condividesse questo schema solamente con 3 persone vicine e che sono aperte al dialogo e alla voglia di uscire da questa situazione di ristagno. Se si riuscisse a seminare il dubbio solo a 3 persone vicine a noi, mostrando conforto e supporto e non facendo a gara a chi ha ragione o torto, allora quel 15/20% diventerebbe in poco tempo la maggioranza.

Arrivati a questo punto una successiva possibile soluzione ce la indica il saggio Monty Brewster.

Andare a votare scrivendo sulla scheda: “nessuno dei suddetti” servirebbe a creare una rottura e a far capire ai politicanti da televendita, ai loro prezzolatori e ai professionisti della disinformazione che l’elettorato ha preso coscienza del giochetto ultra decennale. Sarebbe sicuramente un buon punto di inizio.

Inoltre bisogna comprendere che più andremo avanti nel tempo senza fare nulla e sperando invano e più l’ottusocrazia andrà verso il totalitarismo tecnocratico perciò non c’è molto tempo davanti a noi.

Il fatto è che le leggi universali psichiche parlano chiaro e quando una situazione degenera allora l’universo reagisce con una forza di pari intensità e contraria. Quindi oggi abbiamo una massa composta da circa il 70% di cognitivamente ignoranti (nel senso che ignorano) che si muove agendo di pancia, finti dogmatismi, qualunquismi, per omologazione sociale, simpatie ed antipatie che dà per scontati ed acquisiti i propri diritti. Tale massa si nutre di spazzatura mediatica e di litigi da social. Perciò per poter contrastare questo tipo di rotta, le energie psichiche universali creeranno i presupposti per una battaglia mentale che porterà ad una speciazione sociale.

Da una parte ci saranno quindi gli omologati che rappresentano questo buon 70%. Coloro i quali si sentono al sicuro se obbediscono ciecamente ai diktat del sistema dell’ andràtuttobene. Dall’altro una comunità di persone che farà attrito e resistenza e che rappresenta circa il 15/20%.

Nel mezzo ci sono gruppi di persone a cui non interessa schierarsi in questo carrozzone duale. A cui non interessa combattere per alimentare ancor di più questo leviatano.

Sono soggetti che usano l’arte della mimetizzazione psichica per muoversi come l’acqua adattandosi alle mutazioni sociali, politiche, economiche e sanitarie che il prossimo futuro ci prospetterà. Soprattutto a valle del cambiamento recente dell’articolo 41 della Costituzione i cui effetti ora invisibili sulla psiche e sull’economia saranno invece visibili ed evidenti alla prossima pandemia.

Piaget disse: “la più alta forma di intelligenza è l’adattamento”.

L’acqua è la forma materica migliore che rappresenta meglio il concetto psichico dell’adattamento del nostro pianeta scuola. L’acqua è l’origine della vita. Assume ogni forma. Può solidificarsi come il ghiaccio, può dissolversi come il gas. Può spegnere il fuoco o fluire.

Quindi la via per tutelarsi da questo schema ciclico politico, se una presa di coscienza collettiva non avverrà presto, è diventare come l’acqua.

Coinvolgere chi sta vicino a noi di animo e di pensiero, non schierandosi e non dividendosi, vuol dire quindi non alimentare questo carrozzone politico e sociale che si ripete ormai da sempre.

Psicologia Facile non svolge sedute di psicoterapia e psicanalisi ma di coaching psicologico.
Non curiamo patologie ma ci occupiamo di crescita personale.
Applichiamo un metodo e un allenamento stimolante basato sul “gaming“.
I primi due incontri sono gratuiti, ci conosceremo e valuteremo se continuare insieme un nuovo percorso di crescita personale.
Svolgiamo sessioni sia in presenza che a distanza tramite ZOOM.
Se sei interessato o vuoi saperne di più scrivici a info@psicologiafacile.com