Chi sono i migliori psicologi? Dove si trovano?
Quanti si sono messi davanti al pc digitando su Google: “quali sono i migliori psicologi” per trovare un professionista che potesse aiutarli?
Normalmente la ricerca viene poi completata con la propria città di appartenenza, Roma, Milano, Napoli, Firenze, etc. Avere un bravo webmaster ed apparire in prima pagina sui motori di ricerca non significa essere poi tra i migliori psicologi o tra i migliori psicoterapeuti in circolazione.
Molti di noi infatti si affidano al passaparola, al consiglio di un amico o parente.
Una volta aperti i primi siti su Google iniziamo a scoraggiarci leggendo i vari: chi sono, cosa curo. Leggiamo patologie tipo: disturbo ossessivo compulsivo, disturbi dell’alimentazione, depressione psicologica, ansia, distimia (disturbi dell’umore), attacchi di panico e agorafobia, disturbi della personalità, disturbo da tic e sindrome di tourette, deficit di attenzione ed iperattività, disturbi dell’attaccamento, disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta…
Abbiamo elencato i più gettonati sui motori di ricerca. I “greatest hits” o gli “evergreen” se preferite!
Iniziamo a sentirci malati, a disagio pensando che abbiamo tutte le patologie indicate nei siti dei migliori psicologi. Clicchiamo su ogni patologia per saperne le caratteristiche. L’ipocondria in noi ci assale. Perché?
Il fine è l’indicizzazione della patologie su internet. Il Webmaster ha spiegato che il modo migliore di farsi trovare on-line è aprire pagine che trattino solo ed esclusivamente di patologie psicologiche dettagliatamente, quindi descrizioni minuziose di malattie e patologie.
Da dove nasce quel disagio ipocondriaco che si prova?
Il disagio nasce appunto dal fatto che il sito è stato elaborato scrivendo le patologie più comuni per essere indicizzato meglio. Questo aumenta spesso lo stato di ansia e malessere a discapito della sensazione di sollievo e fiducia. Molti psicologi e psicoterapeuti non si concentrano nello spiegare chi realmente sono, che percorso di vita hanno intrapreso, quali scoperte “di vita” hanno realizzato, quale metodo applicano e quali miglioramenti hanno conseguito per se stessi e la loro comunità. Non investono tempo nell’aggiornare il loro blog con scoperte, aiuti, esercizi, suggerimenti, etc… Forse non hanno troppo tempo da dedicare ad una attività gratuita e accessibile a tutti.
Sembra quindi che la lista dei “migliori psicologi” sui motori di ricerca appaia molto simile creando agli utenti un fenomeno che si chiama data smog e information pollution. Un eccesso informativo di siti copia e incolla che creano l’effetto opposto. Il nostro cervello va quindi in dissonanza cognitiva: lui cerca certezze, rassicurazioni mentre trova solo malattie da curare, ansie, attacchi di panico e depressioni.
Bene, dopo questa doverosa premessa andiamo a vedere quali sono le 5 qualità che dovrebbero avere i migliori psicologi.
1: Interesse genuino e vocazione al paziente: primo appuntamento mai a pagamento
I migliori psicologi non si fanno pagare il primo appuntamento conoscitivo. Non c’è bisogno di spiegare il motivo. Se lo psicologo è interessato veramente al paziente e non al suo portafoglio questo è l’approccio che dovrebbe seguire. Bisogna verificare se c’è un interesse genuino per il paziente. Ogni segnale che i soldi vengono prima della persone sono utili. Ci sono psicologi che alcune sedute le “regalano” altri che le fanno pagare tutte. L’approccio è fondamentale per capire quanto il materialismo sia presente nella vita del medico dal quale andiamo. Uno psicologo dovrebbe avere una vocazione totale al paziente. Tale vocazione si evince dal livello di empatia espresso dallo psicoterapeuta in ogni sua manifestazione.
2: L’equilibrio di uno psicologo o psicoterapeuta
Molto spesso (ma non sempre), il motivo per cui si è spinti a studiare psicologia è perché si ha qualcosa di personale da risolvere. Questo è assolutamente lodevole. Però, a volte aiutando gli altri, ci si sente migliori non risolvendo i conflitti esistenziali propri. Semplicemente “curando” gli altri trascuro e non seguo i miei…
Questa critica viene a volte manifestata dai familiari degli psicologi o psicoterapeuti. Non capita di rado che qualche parente o partner possa affermare che “andrebbero psicanalizzati loro”! Quante volte lo abbiamo sentito dire? Tutti noi abbiamo conosciuto una persona che è stata fidanzata o sposata con psicologi, psicoterapeuti o psichiatri, chiedete informazioni sulla loro vita privata. Le risposte potrebbero stupire e sorprendere. Quindi il primo aspetto da valutare è l’equilibrio psico-fisico dello psicologo e della sua vita affettiva in genere.
3: Gli studi e le scoperte di vita
Molti psicologi non hanno integrato la dottrina degli studi tradizionali con altri testi legati alla comprensione del mondo fenomenico, storico, economico, biologico, teosofico, antropologico, spirituale, animico… Capire lo scopo della vita, il fine della vita stessa, e le leggi della natura a cui tutti noi siamo soggetti dovrebbe essere il fuoco sacro che accende la vocazione di uno psicologo, psicoterapeuta, psichiatra o psicanalista. Non approfondendo fine e scopo della vita, le leggi della macchina biologica umana e quelle spirituali-animiche (che non vengono insegnate all’università), potranno applicare un approccio dottrinal-meccanicistico alle patologie non comprendendo il nesso causale a monte del problema. In questo caso le sedute non hanno una progettualità costruttiva ma servono da “sfogo” alle frustrazioni del paziente: ogni seduta è come una morfina che li fa star bene più o meno fino alla seduta successiva. E la giostra ricomincia la settimana dopo, per anni.
Svolgono il loro lavoro che fa guadagnare soldi per mantenere la propria famiglia, pagare il mutuo, la scuola, le vacanze, etc… Inoltre se il paziente risolve in poco tempo la propria patologia non gli porterà più un introito certo e sicuro. Molti lo chiamiamo il “dilemma della psicoanalisi“.
Quindi se il profitto è inversamente proporzionale al raggiungimento dell’obiettivo…. vi siete mai chiesti perché molte persone vanno in cura, da quello che loro definiscono il migliore psicologo in circolazione, per molti anni?
Perché hanno creato un legame di co-dipendenza col proprio psicologo.
Allo psicologo va bene perché è remunerativo, al paziente pure perché in quella sede non si sente giudicato e può finalmente essere sincero, comunicando però solo la “sua” verità.
Questo è non accettabile per le persone “risvegliate” mentre è universalmente riconosciuto come giusto dai “non risvegliati” e dagli indottrinati.
4: Saper esprimere il “giudizio”
Sfatiamo il falso mito che i migliori psicologi non giudicano! Facciamo un esempio per far capire l’illogicità di questa affermazione alquanto becera e opportunistica. Se frequentiamo una palestra (mens sana in corpore sano) per migliorare il nostro equilibrio omeostatico psicofisico e ci avvaliamo di un personal trainer, vogliamo che lui ci segua passo passo e che ci dica dove sbagliamo. Aneliamo che ci osservi attentamente mentre svolgiamo gli esercizi fisici da lui assegnati. Pretendiamo che ci stia col “fiato sul collo” per stimolarci a non mollare mai nell’allenamento tirando fuori il meglio di noi.
Se funziona per il corpo, perché non dovrebbe funzionare per la mente? Perché è molto più facile ascoltare che consigliare. Ci sono meno responsabilità da prendere.
I mediocri ascoltano e basta, i migliori ascoltano focalizzando e indirizzando.
I migliori psicologi danno degli esercizi a casa da fare. Non congedano il paziente per rivederlo la settimana successiva e basta. Quando capiscono quali schemi ciclici depotenzianti sta attivando il soggetto e il labirinto di Dedalo nel quale si sta cacciando, suggeriscono film o libri da leggere per suggestionare il paziente a comprendere l’unico assioma fondamentale: “se ti comporti come hai fatto SEMPRE otterrai SEMPRE gli stessi risultati“.
I migliori psicoterapeuti usano il giudizio positivo. Non è un giudizio che giudica ma è un giudizio che indirizza e che stimola. Una sorta di giudizio illuminante! Perché illumina il percorso buio rendendolo visibile.
5: Capacità nel comunicare
La capacità nel saper comunicare non viene tanto dal saper essere comunicativi (come la maggior parte delle persone a torto immagina, altrimenti bisognerebbe fare tutti un corso di vendita di pentole on-line), ma dalla capacità di comunicare contenuti pregni di significato. Sono due cose totalmente differenti come il calcio e il ping pong. La comunicazione che i migliori psicanalisti adottano è di tipo suggestivo. Come disse Aristotele per sapere comunicare bisogna avere logos, ethos e pathos, altrimenti il messaggio non penetra.
Speriamo di aver dato degli spunti per poter scegliere il migliore psicologo o il migliore psicoterapeuta. Sono in molti che si chiedono infatti chi possa essere il migliore psicologo o il migliore psicoterapeuta. La risposta rimane sempre: il migliore psicologo o il migliore psicoterapeuta di se stessi è proprio lì davanti allo specchio.
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