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Freud: l’istinto le pulsioni nei bambini

Freud istinto e pulsioni

Freud ha dato grande importanza a quegli aspetti della nostra vita mentale che non sono per noi consapevoli e lo ha fatto ipotizzando che la psiche sia composta da tre gruppi di funzioni: Es, Io e Super Io.

Il principio del piacere

A questa visione strutturale corrisponde anche una visione evolutiva: all’inizio la psiche del neonato è costituita solo dall’ES, le forze pulsionali dell’infante tendono ad essere soddisfatte senza alcuna limitazione in base a un principio di funzionamento che Freud chiama “il principio del piacere”.

Di solito quando il bambino ha un bisogno la madre accorre, questo corrisponde a un’esperienza di soddisfacimento di un bisogno, che stabilisce un’associazione tra il ricordo del latte e il ricordo dell’eccitamento legato al bisogno. Quindi si forma un nucleo di associazioni. Se in un secondo momento il bambino sperimenta di nuovo il bisogno ma la madre non accorre subito, si determina un’attività psichica che, riproducendo la percezione del latte, cerca di ricostruire la situazione di soddisfacimento del bisogno (soddisfacimento allucinatorio). Queste esperienze di scontro tra la pulsione e la realtà provocano sì delle emozioni sgradevoli, ma indispensabili allo sviluppo perché è proprio questo soddisfacimento mediante la fantasia che conduce gradualmente alla formazione dell’Io.

La rimozione come meccanismo di difesa

Esso ha la funzione di: adattarsi al mondo, quindi obbedire non più solo al principio del piacere ma anche a quello di realtà e mediare tra l’ES e il mondo esterno. l’Io è costretto ad arginare questa richiesta delle pulsioni di essere immediatamente soddisfatte. La rimozione, è uno dei meccanismi di difesa proposti da Freud, che consiste nell’utilizzare una forza psicologica ad hoc per far sì che qualche contenuto che la pulsione farebbe affiorare alla coscienza rimanga confinata nel reame dell’inconscio quindi non se prende consapevolezza. In questo modo impulsi inaccettabili, vengono in qualche modo ignorati. I meccanismi di difesa, proprio perché sono meccanismi attivi, comportano una spesa di energia psicologica, un buon funzionamento dei meccanismi di difesa determina un buon adattamento alla realtà; un cattivo funzionamento dei meccanismi di determina varie forme di psicopatologia.

Infine, all’adattamento alla realtà concorre anche il Super-Io, che si forma attraverso l’interiorizzazione da parte del bambino delle figure genitoriali. Questo processo è importante, e attraverso un momento cruciale tra i 3 e i 5 anni, ci porta a parlare dello sviluppo psicosessuale.

La meta di tutte le pulsioni è la scarica delle tensioni ad esse associate. Ma è l’oggetto di ogni pulsione può essere però diverso nel corso della vita; infatti l’oggetto della pulsione è quella cosa, quell’oggetto o quella situazione tramite il quale avviene la scarica pulsionale. Nel bambino la pulsione sessuale viene diretta, verso particolari zone del corpo, le zone erogene. Esse cambiano nel corso dello sviluppo.

Le fasi dello sviluppo dei bambini

Fase orale: la zona erogena è la bocca, che si lega alle soddisfazioni dell’alimentazione.

Fase anale: segue con lo svezzamento e con l’educazione al controllo degli sfinteri. Questa fase si basa sulle sensazioni legate al trattenere o espellere le feci.

Fase fallica: c’è un investimento libidico sul pene; è il momento in cui i bambini cominciano ad elaborare delle teorie sulle differenze tra i sessi.

In questo periodo si sviluppa quel famoso insieme di comportamenti che Freud ha chiamato “complesso di Edipo” per indicare che si tratta non di un solo sentimento ma di un insieme di emozioni e pensieri caratterizzato da relazioni conflittuali con i genitori: l’“innamoramento” del bambino verso la madre, la rivalità col padre.

Fase di latenza: è caratterizzata dal superamento del complesso edipico e la formazione del SUPER-IO e dall’accantonamento provvisorio delle pulsioni sessuali. Questa fase dura più o meno per tutto l’arco della media fanciullezza(6-11 anni).

Fase genitale: con la maturazione sessuale e l’approdo alla sessualità adulta, i ragazzi, abbandonando l’interesse principale focalizzato sulle figure familiari cominciando a guardarsi intorno nella realtà circostante alla ricerca di un partner che non è membro della famiglia. Da qui segue tutto il percorso della vita psicosessuale adulta.

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