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Fisica quantistica e Dio: cosa le unisce?

Fisica quantistica e Dio

La fisica quantistica sta a Dio come la fisica classica sta a Arimane.
FQ : DIO = FC : ARIMANE.
Un’equazione che è una provocazione e che vuole far riflettere ponendo nuove domande.
Perchè la fisica quantistica e Dio (o la natura, l’universo, o il potere supremo) sono conesse? Cosa hanno in comune? Che significa?
La scienza, tramite la fisica quantistica, ha trovato risposte che l’hanno avvicinata al mondo spirituale portando nuova illuminazione nelle menti e nei cuori di chi sta cercando risposte concrete su chi è Dio e come egli operi.
Partiamo dalla spiegazione di cosa è Arimane:
Giacomo Leopardi, nell’inno Ad Arimane, lo definisce «Re delle cose autor del mondo, arcana malvagità, sommo potere e somma intelligenza, eterno dator dei mali e reggitor del moto».

Rudolf Steiner attribuirà ad Arimane una natura malvagia da identificare con quella mefistofelica o satanica (diavolo come creatore del mondo duale, colui che divide), distinguendolo così da Lucifero. Egli ne parla nel suo trattato esoterico sulla scienza occulta a proposito dell’era post-atlantica: «L’uomo, invece di vedere il mondo nel suo vero aspetto, scorgeva delle immagini illusorie e dei fantasmi, e non era esposto soltanto all’influsso luciferico, ma anche all’influsso di questi altri esseri e alla guida dei quali può essere dato il nome di Arimane, perché così fu chiamato più tardi dalla civiltà persiana: Mefistofele è la stessa entità.»

Secondo Steiner, mentre Lucifero opera occultando nell’uomo le sue facoltà spirituali interiori che gli consentirebbero di prendere coscienza delle proprie essenze animiche, Arimane agisce sulle sue percezioni esteriori nascondendogli le forze spirituali responsabili dei fenomeni naturali di cui l’uomo in origine aveva chiara cognizione.
Una forza malefica ancora più antica di Arimane è infine quella degli Asura, che comincerebbe a far sentire i suoi influssi solo a partire dall’epoca attuale e sempre più in avvenire.

Quindi la fisica classica con le sue rigide regole di causa effetto potrebbe ben vestire i panni di Arimane? Se si rimane intrappolati nella certezza del mondo fenomenico, di ciò che è fisico e reale allora non avremo occhi per vedere il mondo astrale.
Chi rimane legato al concetto della sola fisica classica, che tuttavia è utilissima quando si interagisce con la società in cui viviamo e con le persone che ne fanno parte, limita la comprensione delle cose a effetti visibili.
Come San Tommaso: Tommaso era assente e quando gli dissero che avevano visto il Signore. Non volle credere loro e disse: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò» (Gv 20, 25.27).

Ora entriamo nel mondo dei paradossi quantistici con due video che spiegano due tra i più grandi misteri (una sorta di mistero della fede) di questa scienza. L’esperimento della doppia fenditura.

Questo video illustra che l’elettrone quantico sotto osservazione si comporta in maniera lineare.
Se invece viene lasciato “libero” di esprimere il suo potenziale si comporta come una vibrazione radiale di onde! E’ un concetto di una portata incredibile.
In poche parole: come si comporterebbero gli esseri umani se non fossero imbottiti di stereotipi, forme pensiero ansiogene, di concetti meccanico-duali-sequenziali-lineari e della pressione sociale a cui sono sottoposti?
Siamo tutti “generati non creati della stessa sostanza del Padre“. Che significa? Che nulla si crea, nulla si distrugge tutto si trasforma. La legge della conservazione della massa è una legge fisica della meccanica classica, che prende origine dal cosiddetto postulato fondamentale di Lavoisier. Chi gestisce e indirizza le trasformazioni di tali “energie” può manipolare fortemente il corso degli eventi sequenziali della natura.

Un altro esperimento di grande portata è l’entanglement quantistico.

Siamo tutti fatti di particelle, atomi, energia e cellule che ragiscono per osmosi e per sistemi di risonanza vibratoria. Apprendiamo per imitazione. Perciò se frequentiamo persone, ambienti o situalzioni che “vibrano male” noi andremo in risonanza con essi.

Se volgiamo fare il salto quantico dobbiano mettere da parte le regole della fisica classica (troppo meccaniche e rigide) e immergerci (come Gesù fece con san Giovanni nelle rive del Giordano) nella fisica quantistica e creare parallelismi tra esse e il mondo spirituale-animico.
Una cosa hanno in comune la fisica quantistica e Dio. Non si vedono con gli occhi ma si sentono col cuore.

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