Moriremo tutti? Chissà. Adam Mc Kay è stato in gamba. Ha creato Don’t Look Up, un film fatto di tanti piccoli corti che messi insieme danno il quadro generale della pochezza della nostra epoca dei pesci che farà da concime alla nuova epoca dell’acquario del transumanesimo.
Ho letto moltissime recensioni del film è ho deciso di fare la mia perché, questa, è stata la mia reazione quando le ho lette… Mani nei capelli e occhi sgranati.
Per capire i molteplici stimoli di questo film bisogna andare oltre la banalità degli stereotipi citati dei sedicenti giornalisti o critici del mainstream.
Invece, devo ammettere che ho trovato molto più interessanti le recensioni dei blogger indipendenti.
Bene. Partiamo allora. Innanzi tutto il film è incentrato sulla stupidità umana decuplicata dagli effetti che la tecnologia ha sull’essere umano medio.
Attenzione bisogna chiarire bene cosa si intende per concetto di stupidità. Secondo il pluripremiato professor Cipolla specializzato in storia economica, stupidità è quando un soggetto compie una azione nociva per se stesso e per gli altri. Praticamente lo stupido è un autolesivo inconsapevole che gode nell’affossare il prossimo pensando di fare la cosa giusta. La stupidità può essere innescata per diversi motivi: avidità, vanità, egocentrismo, bigottismo, mancanza di logica, e tanto altro…
Ma soprattutto quello che il regista mostra come principale driver di stupidità è che la gente si rifiuta di voler capire tutto ciò che richiede un minimo sforzo cognitivo che va oltre il pollice opponibile tanto utile sugli smartphone.
Adam Mc Kay incentra il film totalmente su questo concetto e ci fa ballare sopra divertito…tutti i personaggi.
La stupidità è cavalcata a piene mani dalla scienza corrotta dal turbocapitalismo (rappresentata dal mega milionario, re dell’impero informatico Bash) e dalla tecnologia che invece di sviluppare la mente razionale logico-deduttiva delle masse, li rende emotivamente psicolabili e distratti da cose futili.
La coppia uomo-donna Ariana Grande – DJ Chello, e i conduttori Blanchett e Perry sono i pesi massimi di questa rappresentazione.
E qui il regista si concentra su un altro concetto chiave: la superficialità emotiva.
La scena del film dove la Grande e il DJ si riappacificano è a dir poco emblematica. Infatti il regista ci mostra che alla superficialità di questo sistema nessuno di noi è immune. Infatti anche le menti più evolute, che sono rappresentate da Di Caprio e la sua spalla Rob Morgan, sono emotivamente coinvolte da questa finta pantomima melensa acchiappa click che i due giovani nostrani Ferragnez mettono in scena.
Riassumendo questi sono i pilastri del film Dont’ Look Up: la stupidità cognitiva e la superficialità emotività e i loro effetti.
In pratica prendiamo decisioni di pancia e non di testa. Daniel Kahneman ci ha solo preso un Nobel in economia dimostrando questo assioma! Robetta…
Mi immagino Mc Kay scapperandosi in ogni dove della sua casa… che cerca di confutare questa tesi del Nobel… chiedendosi …Quale potrebbe essere un evento che mette d’accordo tutti e che potrebbe risvegliare il mondo da questo incantesimo di ipnosi collettiva di imbecillità e superficialità che avvolge tutti noi? Nessuno escluso?
Ed ecco l’idea! Un asteroide dalla grandezza di 9 km che ucciderebbe la quasi totalità del genere umano. Un evento inconfutabile, indiscutibile, certo, e soprattutto definitivo.
Da li è partito andando a impersonificare il maggior numero di profili psicologici che oggi popolano il nostro pianeta.
I primi due profili presentati in Don’t Look up sono gli scienziati sani, quelli che amano la scienza per amore del sapere e non per soldi. Non sono corrotti e spesso sono portatori di cattive notizie che vanno contro la narrazione mainstream dell’ andrà tutto bene (che poi tra l’altro è lo slogan che ripete il corrotto presidente della Bash poco prima dello schianto quando scappa via). E da questa perla già una mente mediamente evoluta potrebbe capire tanto di oggi…
Un celebre motto dice: L’ottimista è semplicemente un pessimista con poche informazioni.
Ma andiamo avanti! Seguiremo i due protagonisti nel loro personale viaggio dell’eroe alla scoperta di paradossi, emotività incontrollata, giochi di potere e corruzione il tutto servito su un letto di imbecillità generale.
I due eroi sono ovviamente Jennifer Lawrence e Di Caprio. Leonardo rappresenta ciò che dovrebbe essere la normalità e cioè la mente razionale fatta di logica e ragionamento, fatta di analisi lucide e ponderate. Ma ahinoi questo tipo di profilo oggi è totalmente bistrattato e non valorizzato.
Lo vediamo inizialmente vivere in una condizione di bassa autostima in una casa modesta con una moglie dimessa. Circondato da ansiolitici e medicine che prende per curare il disagio di chi non si adatta a vivere in un mondo che premia la mediocrità. Il suo problema è che sta male in un mondo distopico sottosopra dove non si premia il sapere ma il vacuo e superficiale sentire.
Di Caprio è ormai anziano e ha imparato a suo modo, e con le sue medicine, a convivere e ad accettare la sua condizione di disadattato in un mondo di petalosa superficialità. Jennifer Lawrence invece rappresenta probabilmente un di Caprio giovane e cioè la mente sapiente giovane che ancora deve confrontarsi appieno con la stupidità del mondo. E’ ancora nella fase degli idealismi e quindi della fase archetipica Junghiana dell’innocenza.
E’ bellissimo il passaggio dove MC Kay ci mostra la sua perdita del velo dell’innocenza e degli idealismi quando scopre che il generale della difesa, che in teoria rappresenta il paladino della giustizia, fa la cresta di 30 dollari per cibo che lui ha preso gratis. Mc Kay li sappilo ti ho amato. Li hai gridato al mondo intero: occhio che chi ci dovrebbe proteggere in realtà ci fotte… per 30 denari. Proprio come Giuda fa con Gesù.
L’allegoria dei 30 dollari e 30 denari è una chicca che in pochi hanno compreso…
Inoltre Jennifer denuncia l’accaduto per ben tre volte all’interno del film. Non riesce a mandar giù che chi ci dovrebbe proteggere in realtà ci fotte.
Il numero tre in questo caso mi ha ricordato una frase celebre che Gesù dice a San Pietro: prima che il gallo canti mi avrai rinnegato tre volte. Pietro rinnega Gesù che rappresenta la giustizia perdendo la sua innocenza. Grazie a quell’evento comprende la sua debolezza e quindi la debolezza umana e cioè l’opportunismo. Pietro rinnega Gesù per opportunismo!
Jennifer distrugge e rinnega la sua concezione di idealismo per ben tre volte prima di farsene una ragione e di capire che il mondo è ormai alla fine perché sottosopra. Hanno messo gli opportunisti al comando e i giusti alla fine della catena…
Un altro passaggio chiave che adoro è…moriremo tutti!
Il sistema non consente che i dormienti vengano risvegliati bruscamente ed ecco che viene allontanata e incappucciata, derisa, denigrata dal ragazzo e trattata come una bipolare.
Jennifer ha violato una regola universale psichica: quando si esce dalla caverna di Platone non bisogna mai rientrare urlando ai dormienti che sono vittime di un incantesimo mentale. MAI! Per chi volesse approfondire il mito della caverna di Platone in descrizione c’è un link all’articolo: il mito della caverna di Platone spiegato facile.
Ma torniamo a noi e all’altro protagonista Leonardo Di Caprio che cerca con garbo, calma e autorevolezza di convincere l’opinione pubblica…
Ma che succede in Don’t Look Up?
Viene sedotto dalla vanità, dalla notorietà, dalla bella conduttrice, dalla carica che gli viene data da consulente scientifico per la missione… (Vanità il mio peccato preferito)
Alla fine quando capisce che anche lui è vittima dell’incantesimo mentale della superficialità, urla anche lui in TV e viene portato via incappucciato.
Insomma Mc Kay in quel passaggio ci sta dicendo: non c’è nulla da fare… non è possibile risvegliare chi è vittima di una ipnosi collettiva di superficialità perché il sistema non lo permette.
Ed ora passiamo ad un’altra coppia guarda caso sempre maschio-femmina: il presidente e suo figlio.
Maryl Streep e Hill sono strepitosi.
Nel caratterizzarli speriamo che il regista non abbia tratto l’ispirazione dal Primo dei Protocolli dei savi di Sion che sentenzia:
Si deve comprendere, che la forza della folla è cieca e senza acume; che porge ascolto ora a destra ora a sinistra. Se il cieco guida il cieco, ambedue cadranno nella fossa. Conseguentemente quei membri della folla che sono venuti su da essa, non possono guidare le masse senza rovinare la Nazione. Il popolo abbandonato a sé stesso, cioè in balìa di individui saliti su dalla plebe, viene rovinato dai dissensi di partito che hanno origine dall’avidità di potere e dalla bramosia di onori, generatrici di agitazioni e disordini.
Ma torniamo a noi e non concertiamoci troppo su documenti considerati falsi storici.
La nostra accoppiata si muove per opportunità mai per ragione e coscienza. Sono le punte di diamante del sistema. Vanno dove si muove il consenso, l’apprezzamento, il potere, il denaro.
Il dio denaro è il dio che muove il nostro mondo. E loro rappresentano i servi più devoti. Talmente devoti che il regista anche qui è sontuoso!
Fanno abortire la missione che avrebbe forse salvato il pianeta. Proprio per sfruttare i minerali che l’asteroide contiene.
Ma la cosa dove il regista si è superato e che origina il titolo del film è quello che viene dopo. I soldi del corrotto magnate della BASH corrompono scienziati premi Nobel anche essi vittima del morbo psichico del dio denaro e della stupidità.
Di Caprio si rende conto che tutti gli scienziati che osavano dubitare della fede della scienza dei corrotti viene epurato dal progetto e screditato.
Ma la ciliegina sulla torta il regista la mette nel far credere alle masse che ciò che li avrebbe distrutti in realtà è benefico e salverà il mondo da tutto: povertà, bio diversità, il clima, il lavoro…
Insomma la gente crede una cosa assurda grazie al lavaggio del cervello dei media mainstream compiacenti di giornalisti corrotti e stupidi.
Anche qui questa cosa dovrebbe di questi tempi fare riflettere…
Il risultato di questa ipnosi collettiva è che l’opinione pubblica viene divisa in due:
- i look up e i don’t look up. Il divide et impera classico che divide le masse facendoli combattere tra di loro invece di capire come funziona il giochetto.
Questo passaggio viene sublimato nel pezzo in cui Jennifer ritorna a casa dai suoi che non gli aprono nemmeno la porta rinnegandola solo perché non condivide l’opinione generale dell’asteroide salvifico e portatore di benessere. Jennifer quindi comprende che la famiglia biologica, in tempi di divide et impera, non è la via giusta e si sceglie la sua famiglia animica che è quella con cui condivide in serenità l’ultima cena. Anche questo un richiamo al vangelo..
Potrei parlare per ore di ogni parte di questo film. Ogni dialogo di Don’t Look Up è stato studiato nei minimi dettagli. Ma vorrei concludere leggendo la preghiera che Timothée Chalamet recita prima di morire.
Caro padre e creatore Onnipotente stasera chiediamo la tua grazia nonostante il nostro orgoglio, il tuo perdono nonostante i nostri dubbi. Soprattutto Signore chiediamo che il tuo amore ci dia conforto in questi tempi bui per affrontare qualunque cosa accada per tua divina volontà con il coraggio e con il cuore aperto all’accettazione.
Amen
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