Quanti si sono messi davanti al computer digitando su Google: “come scegliere lo psicologo giusto? Come trovare uno psicanalista o come scegliere uno psicoterapeuta?”
Normalmente la ricerca viene poi completata con la propria città di appartenenza, nel nostro caso Roma. Molti altri si affidano al passaparola, al consiglio di un amico o parente.
Scegliere lo psicologo o lo psicoterapeuta giusto è un esercizio cognitivo importante per alcune persone anche perché il percorso può essere lungo ed economicamente dispendioso.
Molti vorrebbero la bacchetta magica e risolvere in poco tempo i propri problemi. Siamo nella società postmoderna del tutto e subito e dell’usa e getta ed è normale che la mente reagisca in questo modo.
Terapia Breve Strategica
La “Terapia Breve Strategica” è un approccio breve (al di sotto delle 20 sedute) che si occupa da una parte di eliminare i sintomi e i comportamenti fonte di sofferenza, dall’altra di produrre un cambiamento nelle modalità attraverso le quali una persona costruisce la propria realtà personale e interpersonale. Per cambiare una situazione problematica, non è necessario indagare e svelare le cause passate (aspetto su cui, peraltro, non si avrebbe nessuna possibilità di intervento), ma risulta più utile lavorare sul come il problema funziona nel presente e su quali strategie siano più adatte a creare un cambiamento efficace e duraturo. Ma come? prima era fondamentale andare a comprendere le cause passate? Adesso con la “Terapia Breve Strategica” bisogna andare subito al sodo. Anche la psicoanalisi si è adattata alle situazioni di precarietà economica. Quello che prima si risolveva in 5/10 anni di sedute psicologiche ora in meno di 20 sedute di psicoterapia è risolto. Zac!
Nessuno può farti più male di quello che fai tu a te stesso.” Mahatma Gandhi
Le persone che vogliono risolvere tutto e subito e sono in preda all’ansia perché hanno perso il controllo della loro vita difficilmente troveranno la soluzione ai problemi. Per troppo tempo hanno fatto finta di niente. Per troppo tempo hanno “tirato a campà”. Per troppo tempo hanno mentito a loro stesse. Queste persone sono attratte normalmente da cose tipo: cambia la tua vita in 10 giorni! Oppure: scopri il nuovo te in una settimana.
Se si è depressi, si vive nel passato. Se ansiosi, si vive nel futuro. Se si è in pace, si vive nel presente. Lao Tzu
L’ansia è la risposta biologica del nostro corpo ad un segnale importante: non si è capaci di gestire un determinato aspetto della vita e/o non si è compreso le forze che creano e alimentano il circolo vizioso.
Ma torniamo a noi? Come scegliere lo psicologo giusto?
Se c’è bisogno di tamponare immediatamente una situazione ansiogena che si è manifestata siamo pervasi dal panico, dalla rabbia, disperazione, depressione o dalla disperazione…in questo caso lo stato di necessità di risolvere il problema contingente, nel più breve tempo possibile, ci porterà a scegliere una opzione di breve periodo oppure la scelta di ansiolitici e psicofarmaci a base di benzodiazepine. Non appena ci sentiremo meglio ricominceremo lo stesso tran-tran. E la giostra ricomincia.
In uno stato di necessità non è possibile prendere la giusta soluzione!
In quei momenti invece bisognerebbe concentrarsi sulle emozioni che ci pervadono. Focalizzarsi sulle sensazioni che ci attraversano la mente senza giudicarle ma semplicemente osservandole. Brad Pitt in Fight Club dice ad Edward Norton: “E’ il momento più importante della tua vita. Lo perdi perché sei altrove“!
So che sembra assurdo ma bisognerebbe essere grati dell’esperienza traumatica!
L’unico modo che il nostro apparato biologico dispone per avvisarci che abbiamo trascurato qualcosa nella nostra vita è il malessere psico-fisico. Il malessere fisico rispecchia un problema mentale. Anni e anni di pigrizia mentale accumulati, sfociano poi in un attacco di ansia o di patologie psico-fisiche.
Quindi essere grati significa ringraziare il proprio corpo per averci avvisato. Oltre lo stato di gratitudine bisognerebbe poi fare come fa Edward Norton. Rimanere presenti nel e col dolore.
Attivare lo stato di presenza e di coscienza. Gli esseri umani turbo-occidentalizzati invece scappano dal dolore. Non lo vogliono. Lo rifiutano. Anche un semplice mal di testa diventa insopportabile e via con analgesici.
Inoltre spesso si attribuiscono le colpe delle sensazioni che stiamo provando all’esterno. Invece di comprendere che siamo stati noi ad attivare, ad attrarre quello che è accaduto.
E’ chiaro quindi che col dolore non è possibile attivare l’azione corretta, ad esempio come scegliere lo psicologo giusto. Bisogna prima rimanere col dolore, osservarlo e poi una volta che è passato allora si potrà avere chiarezza e compiere l’azione giusta.
Qualcuno si starà chiedendo: “ma come… io sono venuto su questo blog per leggere come scegliere lo psicologo che fa per me… e mi si dice di non fare nulla? Io sto male”!
Se si riesce a non essere reattivi i benefici saranno molti e ampi.
A mente sgombra sarà possibile trovare il giusto psicologo o personal coach. Quindi bisogna essere pazienti. La pazienza sarà ricompensata. Il non agire, quando lo stato di necessità strilla a gran voce, è una potente formula alchemica. Uno dei superpoteri del libero arbitrio e dell’uomo libero è anche il potere di rimandare una re-azione! Ogni volta che non siamo reattivi allo stimolo ma rimandiamo la risposta compiamo un piccolo miracolo.
La fretta e il dolore sono cattivi consiglieri…